venerdì 4 giugno 2010

Eianina: emozioni e risate in verticale (02062010)

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Eianina: emozioni e risate in verticale (02062010)

Grazie ad una bella occasione offertaci dal CAI di Castrovillari e dai suoi volenterosi associati ci ritroviamo a vivere e sperimentare l'emozione di metter mani e piedi sulla roccia viva per vivere in tutta sicurezza una montagna un po' più verticale.

L'arrivo ad Eianina alle 9 circa di mattina mi crea un po' di sgomento nel vedere, sotto un cielo plumbeo che blocca i primi raggi di sole, queste incredibili falesie che si ergono dal terreno e sopratutto dal pensare che qualcuno lassù si muove come se fosse in pantofole in casa propria.
Ad accoglierci però, nel piccolo capannello di persone tutte ansiose di mettere le mani sulla roccia, vi sono due squisite persone, piccioncini calabresi che all'occasione in men che non si dica si trasformano in animali da parete, ragni con le scarpette di gomma che si aggrappano alla roccia dove meno ci si aspetta e che ci istruiscono, appesi a maniglie invisibili ma che loro assicurano esserci, sul da farsi. Da una accoglienza così calorosa scoccano, quasi fossero scariche in archi voltaici, raggi di sole che divaricano le nuvole e lasciano il posto ad una giornata fantastica.
"U lupu" incomincia a spronare noi poveri aspiranti rampichini, ed in particolare me, a muovere tutte le parti del corpo per raggiungere la fine della via di salita: spalmato come un bradipo di quelli dei cartoni animati ma sempre a rischio di rimbalzo come un pallone appeso ad una corda, mi ritrovo a voler mollare ma una frase mitica "vai, cui denti, cui denti" mi consente, dopo minuti di stasi mistica "sul cosa ci faccio qui io!", di raggiungere la famigerata catena che segna la fine della via ... e meno male che siamo solo ai "Cattivi Poppanti"! Gli altri della compagnia calabro-lucana apprendono e si muovono che è una bellezza sotto i consigli dei maestri che sono in basso a far sicura: i bambini che provano e compiono le salite sono uno spettacolo: un divertimento pulito di tal specie toglie qualsiasi ansia a grandi e piccini, anzi è una terapia come sottolinea Imma.
Fatta la prima esperienza di consumo accellerato di gomma e pelle ci dirigiamo verso qualcosa di più articolato, ai "Leoni di Montagna", una parete sui 10 – 15 metri che vista da lontano già mi crea qualche perplessità e poi da vicino mi sussurra "lascia perdere, lascia perdere!". Ma noi abbiamo "u lupu" e Imma a sostegno e così, dopo aver osservato e capito cosa significa salir da primi e altri termini dell'arrampicata sportiva, iniziamo a prender fiducia e gusto nel metter le mani sulla roccia: meraviglioso ... ma quanta fatica per chi come me di salita in verticale conosceva solo l'ascensore condominiale! Un pischelletto di nemmeno dieci anni si diverte a salire dove gli altri arrancano ed è un piacere sentire le emozioni provate al ritorno dall'arrampicata con frasi della serie "venire qui oggi, questo è proprio un bel regalo", frase che dovrebbe spronare molti genitori a portare i bambini in montagna. Il regalo per i grandi, invece, lo caccia fuori Salvatore: una panellina intera ripiena di peperoni buonissimi, "la panetta", cibo necessario a quelli che devono mordere la roccia altro che barrette, merendine o generi industriali vari. In poco tempo con il contributo di tutti la tavola è allestita e oltre alla roccia mettiamo qualcosa sotto i denti: le mie povere membra afflitte trovano così il necessario ristoro prima di rinunciare all'ennesima salita verticale.

L'allegra brigata così viene a concludere la giornata che sono passate le 16,00 mentre una serie di leoni di montagna aggrediscono la falesia illuminata dal sole da più parti con destrezza, muscoli e abilità acrobatiche ma sempre con la necessaria cautela ed in piena sicurezza: lasciamo così un po' del nostro cuore su queste falesie che oggi ci hanno regalato tanta gioia, emozioni e serenità: siamo veramente grati a chi con passione, dedizione e anche fatica nell'allestimento delle pareti ha permesso a tanti di potersi avvicinare alla montagna, anche se una montagna più tecnica e sicuramente molto più verticale! Ringraziamo Imma e Salvo per tutta la pazienza offerta nelle preziose spiegazioni e nelle iniezioni di fiducia che hanno profuso per tutto il tempo, fondamento basilare per chi vive la montagna: speriamo di esserci ai prossimi appuntamenti e magari renderci utili per aiutare qualcuno ad avvicinarsi a questa pratica che favorisce le relazioni umane nel rispetto dell'ambiente che ci ospita e lancia le premesse per una tutela più ampia del nostro territorio, della nostra terra.

Alle prossime





  









1 commento:

  1. Grazie a voi, per la bella e simpatica compagnia e come dico sempre: il simile và con il simile!!! Beh, la montagna unisce anche gli spiriti di noi, che il divertimento lo trovano semplicemente vivendo una giornata come quella passata. Grazie ancora da parte mia e di Imma. Siamo i più ricchi del mondo( la panetta c'è, la birra pure e le pareti son sempre là)...cosa vogliamo di più.....M'hai fatto "grizzare le carni"
    Un grosso abbraccio a tutti

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