domenica 23 agosto 2009

Gran Sasso e Majella


Gran Sasso e Majella:
due giorni da urlo!

(... soprattutto per le articolazioni ...)

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21 agosto 2009: CORNO GRANDE

(vetta occidentale per la via normale escursionistica)


Risveglio: alba dall'ostello dai vetri sporchi o appannati

una corsa giù a godersi lo spettacolo (a 2130 mslm)

Forza in cammino, il sole è alto!

la vetta ancora in ombra

il sole dietro la cima fa capolino

veduta del Corno Piccolo

ultimi sforzi prima della cresta

mettiamo un po' le mani sulla roccia

ghiacciaio del Calderone e in alto la vetta occidentale del Corno Grande (siamo sulla cresta e c'è già traffico in cima!)

Stephan mi indica il bivacco Bafile, forse pensando alle prossime uscite?
già, panorama a 360 gradi
e programmi infiniti da fare per prossime escursioni

gioia e soddisfazione in cima (è fatta!)

gruppo Corno Grande

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22 agosto 2009: MONTE AMARO
(dal Blockhaus)


La Majella al risveglio: il sole illumina solo le cime


verso Scrima Cavallo


il muro (psicologico) del Focalone


la vista di un puntino rosso sblocca le gambe
(... e la testa soprattutto)


Focalone fase due (il muro è passato)


il duro momento delle scelte:
forza proviamoci, non è poi così lontano!


il Focalone


uno sguardo indietro ai due portoni attraversati


in vista della cima


uno sguardo indietro ai tre portoni


saluto sulla croce di vetta


finalmente vetta (ora giù i bastoncini)


Monte Amaro
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il ritorno (altra botta di vita, si fa per dire!)


foto del gruppo Monte amaro


un po' doloranti e affaticati ma bisogna ritornare


al terzo portone sul ritorno: ci mancano solo 5 ore ...


Stelle Alpine appenniniche:
per fortuna ci son loro ad allietare anima e corpo
sulla lunga via del ritorno





il percorso sembra non finire mai


Sassifraghe: per fortuna, in quest'arsura ci sono i fiori



adesso si scende dalla sinistra del Focalone:
via la stanchezza, occhio e passo sicuro!


quanto sfasciume: occhio!
le gambe stanche fan brutti scherzi.


ma oramai si scende dal Muro (alias Focalone):
adesso il percorso ritorna in vista e la meta più vicina.

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Un'escursione estenuante che mette a dura prova testa e articolazioni:
paesaggio molto particolare, bellissimo in certi momenti e angosciante in altri,
quei momenti quando ci si chiede se ne valga la pena; momenti in cui la costanza, la pazienza, la sofferenza, la durezza del cammino condizionano le scelte, quelle scelte che determinano la natura, l'essenza stessa del cammino.
Possiamo decidere di fermarci, di tornare indietro, di cercare la meta nella sua complessità, nella sofferenza ma anche nella gioia dell'arrivo, nella difficoltà del ritorno e della discesa.
Una cosa è certa: non si ritorna vuoti da questa emozionante traversata della Majella che lascia il tempo per incontare e capire, soprattutto se stessi.
Domani la stanchezza sarà passata, il ricordo rimarrà per sempre.


Grazie compagni di viaggio, alla prossima!





2 commenti:

  1. Molto ma molto bello !!!
    Come al solito io qui a rimpiangere di non essere stato dei vostri.

    Bravi ancora, come al solito io dovrò seguirvi alla seconda che farete ovviamente per consolarmi ;-)

    Ciao Mario

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  2. tranquillo Mario ...

    ce ne sono ancora tante da fare in Abruzzo e anche oltre e vedrai che ci rifaremo (... le gambe!)

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