mercoledì 3 marzo 2010

Tre anime 'unite in solitaria' in cerca di azzurro (28_02_2010)


... penso a tutti quelli che avrebbero potuto esserci e non ci sono, me ne dispiaccio tanto, sarebbe stato bello nutrirsi di volti stanchi ma radiosi quando vivono un'emozione unica e profonda, di quelle che non scordi e riponi nelle profondità dell'animo da dove ritornano per rinfrancare il peso del quotidiano ...


Tre anime 'unite in solitaria' in cerca di azzurro 



Doveva essere l'ennesima domenica come tante in questo periodo, spenta, vuota, metereologicamente indisponente: ma uno sguardo sfiorato negli occhi, una casualità, una occasione cercata per risentire la voce di un amico e la sera di sabato già sul tardi siamo li a ripeterci "intanto ci vediamo alle 6 solito posto, portiamoci lo zaino e il materiale, poi si vedrà dove si va": è buio, la mattina seguente, ma la luce è già nei nostri occhi: in auto, la barba di Mago Dersu riflette già di bianco: penso alla luna della sera precedente ed alla notturna mancata ancora una volta per non aver vinto la pigrizia e non essere riuscito a trascinare con l'entusiasmo, prima me e poi gli altri: il quotidiano mette in gioco troppe paure, pigrizie che certe volte è proprio difficile vincere, ma "almeno", penso mentre un sole pallido e velato stenta con i suoi primi raggi, "siamo in movimento e andiamo verso le montagne, qualcosa si troverà lungo la strada": ed è così che ci troviamo immersi nel vento che soffia ad Acquatremula dove la neve ha rivestito di bianco la radura e la strada è bloccata per le autovetture già alla fonte. 
Pochi minuti ci bastano per inforcare le ciaspole e muoversi lungo la forestale che porta al piano Iannace e poi ancora più su: il manto si sta sciogliendo e questo ci rammarica, pensiamo che l'inverno sia quasi finito e la visione delle montagne con poca neve diventa una constatazione un po' amara: un vento caldo di libeccio spira di tanto in tanto fra gli alberi e ci accarezza, parliamo poco e portiamo una distanza di una trentina di metri l'uno dall'altro ognuno in meditazione nei propri pensieri ma in comunicazione con lo sguardo: la gioia di stare a trascinare passi pesanti su questa neve molle, tuttavia, è nell'aria e siamo felici di essere qui anche se il cielo bigio sembra proprio non volerci regalare un po' di azzurro quest'anno, almeno nei fine settimana. Superiamo velocemente il piano di San Francesco con i suoi grandi abeti e ci scambiamo un po' di viveri ,  zuccheri necessari oggi a vincere questi passi pesanti: man mano la neve è un po' più solida e perlomeno la strada forestale ci evita zig-zag fra gli alberi piegati. Siamo al Piano Iannace ed i volti iniziano ad emanare radiazioni positive, di appagamento: il cielo sembra aprirsi ed il vento sembra suggerirci che ci sarà l'azzurro. La cresta della Serra di Crispo è in contrasto con il grigio ma mago Dersu mi fa vedere che ad ovest verso il monte Alpi  ed il gruppo del Sirino è pulito: siamo circondati dal bianco e dalle vette, contrastate e nitide nei loro profili: qualche foto nel vento e via di nuovo verso l'alto: i corpi sono ora caldi il peso dei passi è in armonia con mente e corpo e ogni cosa intorno è sollievo. Così siamo alla Pitt a curc che come la Spezzavummola domenica scorsa è sotto il livello dei nostri piedi di un paio di metri: ormai siamo certi di  raggiungere la Grande Porta e che il sole tra un po' apparirà lasciandoci godere il bianco contrastato nell'azzurro. 
 

Così è, e lo spettacolo di vederci tutte le cinque cime dai Piani di Pollino oggi ripaga ampiamente la fatica fatta per arrivarci:  spingo i miei passi più velocemente fino a Zi Peppe per scrutare la Serra delle Ciavole: il pensiero mi spinge ad inforcare i ramponi (forse nemmeno necessari) e provare a salire sotto i loricati ma "Lupoliva" mi capisce e mi distoglie il pensiero sottolineando che oggi le gambe sono già pesanti ed è meglio godersi il sole, osservare i profili e gironzolare un po' come non ci capita da molto, senza fretta come se fossimo qui ad aspettare qualcuno: così fra fichi secchi e cioccolata ci godiamo questo primo sole caldo a 2000 metri e ci dilettiamo a scattare foto, consapevoli comunque di non poter portare tutta questa "serena immensità" con noi al ritorno ma solo testimonianze di questa giornata favolosa. 


 Così  gironzolando scopriamo che sulla Serretta, sotto una cornice di neve, qualcuno ha scavato una grossa caverna, forse una decina di metri quadri dove avrà bivaccato: penso all'immagine del libro di Giorgio Braschi ed alla curiosità che sempre ha destato quella foto ed oggi mi trovo qui a vederla dal vivo: purtroppo il caldo odierno sta già sciogliendo gli strati superiori e nella grotta incomincia a gocciolare un po': complimenti a chi ha portato avanti questa impresa e averci consentito di conoscere questa novità. Ormai è ora di scendere, in montagna si parte presto e si torna presto, la neve, ormai una poltiglia, una "pappetta", lucente al sole è pesante sotto i passi: la strada del ritorno in più punti mostra chiazze di terra che non erano presenti all'andata e tutti speriamo che possa in qualche modo ritornare un po' di freddo e di neve a consolidare per un altro po' di giorni il manto candido che oggi ci ha ospitato: il sole, che oggi ha dato un po' di colore ai nostri visi pallidi, basso fra i rami dei faggi ci saluta e ci rimanda a nuove faticose sortite in questa terra meravigliosa.






 



Golfo di Policastro, Gruppo del Sirino, Monte Alpi e Monte Raparo
Più indietro anche il monte Cervati è visibile


ore 12,30-13,00 
Diversi escursionisti raggiungono la vetta del Monte Pollino (complimenti!)








 

(foto di Franco O. e  Rocco C.  che si ringrazia per averle fornite)


2 commenti:

  1. tre... un numero perfetto per un'escursione tra amici. mitico il tuo amico con la barba, sembra un trapper delle rocky mountains. avete beccato una bella giornata... belle foto e bell'escursione in uno dei versanti del pollino a cui sono maggiormente legato..
    Indio

    RispondiElimina
  2. Le tue osservazioni non possono che farmi piacere,ma in modo particolare fanno bene alla nostra terra.Contribuiamo a svelarne tutti i suoi angoli reconditi.
    A presto...Master

    RispondiElimina