venerdì 13 novembre 2009

Pollino in bianco

Pollino in bianco (12112009)




...............




la Serra Dolcedorme, bella come mai




 
un attimo nelle nuvole




 
un attimo nel cielo



 
Salutiamo il Pollino mentre la nuvola birbona è sempre là




Leggevo giorni fa  "u lupu"  in merito alle giornate perfette; ci pensavo nel leggere le sue emozioni e ritornando con la mente alle escursioni più intense cercavo di mettere a fuoco  e approfondire il concetto.

Complice una giornata di alta pressione sulla neve dei nostri monti questa riflessione mi si è schiarita dentro: giornate così si sentono subito nell'aria, si respirano: tutto è in armonia, gli amici, i pensieri, il corpo e l'anima, la montagna che vuole accoglierti e ti invita a cavalcare le sue spalle, le sue creste,  i luoghi più lontani.

Così per provare la preparazione alla fatica, senza la quale la montagna non si rivela, abbiamo pensato nel giro di poche ore, dalla sera alla mattina, di approfittare di questa estate di san Martino per provare l'emozione di una vetta con la neve e verificare pian piano le difficoltà che possono presentarsi dando inizio, così, ad un rapporto più intenso con la montagna d'inverno.

L'emozione  di arrivare in vetta si è sentita dentro già dopo Gaudolino quando passo dopo passo si sentiva il benvenuto nel bianco immacolato.  In vetta un po' di vento e qualche fiocco di nuvola bizzarra ci nega di goderci dall'alto i piani, il Vacquarro e la spalla nord avvolgendoci all'improvviso quasi in uno scherzoso "benvenuti in vetta" mentre altre alte nuvole ci guardano dalla Serra Docedorme e dall'Orsomarso.

Qualche foto di rito e presto si comincia a scendere e ad affrontare con cautela e concentrazione ogni passo, specie in quei  punti dove, la neve che diventa molle, specie a sud sotto i raggi del sole, scopre un po' di erba, qualche roccetta e qualche pietra non proprio stabile sotto nascosta: è forse questa la parte più delicata del percorso che oggi fa parte di quell'esperienza personale che aumenta la consapevolezza necessaria per andare in montagna, in montagna fra spettacoli e bellezze, spesso interiori, ma anche nei suoi pericoli spesso invisibili ed improvvisi.

Salutiamo così la nostra prima  "neve in vetta" sperando possano esserci altre giornate quando  la montagna ti accoglie, ti abbraccia e ti fa sentire l'armonia e la bellezza della vita, regalandoti attimi di serenità indimenticabili.



Grazie compagni di viaggio per questa giornata indimenticabile


alla prossima





1 commento:

  1. Se io ho raccontato l'autunno, tu in questo post hai già raccontato l'inverno! La prima neve io l'ho osservata da lontano. In effetti si nota la differenza tra l'area più d'alta quota, con la cime innevate e la foresta circostante ormai spoglia, e le aree in cui l'autunno è pienamente in corso. Dato che studio fuori l'autunno del Pollino è ormai da molti anni un evento un po' raro per me, quindi lo apprezzo tantissimo. Alla prossima scalata. Mi fa piacere che anche tu come me apprezzi la dimensione di pura contemplazione dell'escursionismo...
    Un saluto e a presto
    Indio

    RispondiElimina